Dott.ssa Giorgia Fabbri – Psicologa Psicoterapeuta
DISTURBI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA
“Quando i genitori fanno troppo per i figli, va a finire che i figli non faranno abbastanza per se stessi”
Elbert Green Hubbard, scrittore
L’età infantile e il periodo adolescenziale rappresentano un importante ambito nel quale intervenire, non solo in un’ottica di cura, ma anche e soprattutto di prevenzione.
Probabilmente sono pochissimi i genitori che non hanno mai dovuto affrontare problemi grandi o piccoli con i propri figli, a tutte le età: bambini “oppositivi” che dicono sempre “no”, che non vogliono andare a scuola, che hanno paura ad addormentarsi, che manifestano le manie più bizzarre, pre- adolescenti e adolescenti ribelli, violenti nei confronti degli altri o di se stessi, timidi e incapaci di relazionarsi, angosciati dalle interrogazioni.
I problemi di comportamento nell’infanzia e nell’adolescenza possono essere molteplici, alcuni lievi e comuni, altri meno. In molti casi si formano sulla base di risposte e tentativi di soluzione che gli adulti mettono in atto nei confronti dei propri figli.
Queste risposte, quando non sono efficaci, finiscono con l’alimentare proprio le difficoltà che vogliono risolvere. Questo non significa che le difficoltà si trasformano sempre in veri e propri problemi, piuttosto si vuole mettere in evidenza che il coinvolgimento eccessivo dei genitori nella vita dei figli non sempre è utile, anzi, a volte può diventare dannoso. In questi casi, come scriveva Oscar Wilde, “con le migliori intenzioni, si ottengono gli effetti peggiori”.
Le più frequenti problematiche che si presentano nell’infanzia e nell’adolescenza e che traggono beneficio con la Terapia Breve Strategica sono le seguenti:
- Paure e fobie
- Disturbo ossessivo-compulsivo
- Disturbi dell’alimentazione
- Disturbi del sonno
- Disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività
- Disturbo oppositivo-provocatorio
- Mutismo selettivo
- Disturbo di evitamento
- Enuresi notturna
- Fobia scolare generalizzata
- Ansia da separazione
- Difficoltà scolastiche (problemi di condotta, blocco nello studio, ansia da prestazione)
LA TERAPIA INDIRETTA
Non ci sono bambini cattivi o genitori incapaci, ma solo interazioni disfunzionali
(Andrea Fiorenza)
Quando il paziente è un bambino o un pre-adolescente, l’approccio strategico prevede una modalità di lavoro del tutto originale: la terapia indiretta. Si ottengono, infatti, ottimi risultati lavorando con i genitori, che in questo caso diventeranno dei veri e propri “co-terapeuti”, visto che saranno loro a mettere in pratica in prima persona le indicazioni fornite dallo psicoterapeuta ed a proporre al figlio le prescrizioni che quest’ultimo ha individuato per la loro specifica situazione. Si parla di terapia indiretta ogni volta che il destinatario dell’intervento non è la persona che arriva in consultazione nello studio del terapeuta. La scelta di non vedere i bambini sotto i 12 anni è dettata da importanti motivazioni:
- innanzitutto, evitare il processo di “etichettamento”, cioè la “patologizzazione” del piccolo paziente (“primum non nuocere” diceva già Ippocrate);
- responsabilizzare i genitori, che diventano collaboratori dell’esperto; questo comporta anche che vengano elevati al ruolo di aiutanti senza essere messi sotto accusa.
Con la terapia indiretta molte difficoltà di un bambino o di un adolescente possono essere superate guidando quindi i genitori a mettere in atto adeguate forme d’intervento che conducono i figli al superamento del disagio. Si fa così leva sulla relazione genitori-figli per produrre dei risultati stabili e persistenti nel tempo.
Nel caso di adolescenti o giovani adulti (a partire dai 12 anni), a seconda della problematica, l’intervento potrà essere di tipo indiretto o diretto (psicoterapia individuale), ma anche in quest’ultimo caso i genitori saranno coinvolti: il loro ruolo influisce sia sulla persistenza che sulla soluzione del problema.
Per saperne di più:
Nardone G., Fiorenza A., 1995 – L’intervento strategico nei contesti educativi: comunicazione e problem solving nei contesti educativi – Giuffrè, Milano.
Fiorenza A., 2000 – Bambini e ragazzi difficili – Ponte alle Grazie, Milano.
Nardone G., Giannotti E., Rocchi R., 2001 – Modelli di famiglia – Ponte alle Grazie, Milano
Balbi E., Artini A., 2009 – Curare la scuola – Ponte alle Grazie, Milano
Balbi E., Boggiani E., Dolci M., Rinaldi G, 2009 – Adolescenti violenti contro gli altri, contro se stessi – Ponte alle Grazie, Milano
Nardone G., Equipe del Centro di Terapia Strategica, 2012 – Aiutare i genitori ad aiutare i figli – Problemi e soluzioni per il ciclo di vita – Ponte alle Grazie, Milano
Bartoletti A., 2013 – Lo studente strategico. Come risolvere rapidamente i problemi di studio – Ponte alle Grazie, Milano
Efficacia dei Protocolli di trattamento nei Disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza
(fonte: Nardone, Balbi, 2008)