Dott.ssa Giorgia Fabbri – Psicologa Psicoterapeuta
OSSESSIONI E DISTURBO OSSESSIVO – COMPULSIVO (DOC)
“Il dubbio è il trampolino di lancio del pensiero creativo, ma al tempo stesso è la molla del pensiero ossessivo”
Giorgio Nardone
Ossessione deriva dal latino «obsidere», che designa l’assediare una città o una fortezza. La “città assediata” è una metafora calzante per descrivere il mondo soggettivo di chi è vittima di ossessioni, il quale si sente letteralmente assediato da una forza che cerca di prendere il controllo di mente e corpo, costringendolo a pensare cio’ che non vorrebbe pensare o a compiere azioni che non vorrebbe compiere.
Fra le patologie della mente e del comportamento, le ossessioni mentali e il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) sono fra le più gravi e invalidanti. La vita della persona perde progressivamente il proprio ritmo naturale e viene scandita dai rituali indotti dalla compulsione o dai pensieri fissi e dalle immagini disturbanti generati dall’ossessione.
Essere determinati e concentrati su un obiettivo è una capacità positiva della nostra mente; avere dei pensieri fissi, ricorrenti e disturbanti può invece diventare una tremenda tortura. Essere attenti e meticolosi nello svolgimento di un compito è un pregio che ci rende rigorosi e affidabili; dovere tornare su qualcosa che è già stata controllata più volte perché non si è sicuri di averla eseguita correttamente diventa un problema, sviluppare una compulsione irrefrenabile a ricontrollare diventa una patologia.
Il disturbo ossessivo-compulsivo e le fissazioni mentali sono spesso resistenti alle terapie farmacologiche e alle psicoterapie tradizionali e diventano una trappola micidiale che si serve proprio dei comuni meccanismi razionali per imbrigliare la mente. Pensieri apparentemente innocui, come la paura di poter per errore perdere il controllo e danneggiare o ferire qualcuno, diventano fissazioni che torturano la mente. Comportamenti di per sé sani, come l’attenzione per l’igiene personale o il timore di contaminarsi, vengono portati all’eccesso e trasformati in compulsioni irrefrenabili che spingono a mettere in atto rituali ossessivi e ripetitivi. La possibilità di sviluppare un disturbo ossessivo-compulsivo non sono basate solo sulla paura, come potrebbe apparire, perché esistono compulsioni anche basate sula piacere e altrettanto patologiche, esempio la compulsione a strapparsi i capelli e i peli del corpo, lo shopping compulsivo o la compulsione patologica al gioco o al rubare.
Come per altre forme di psicopatologia, l’approccio strategico ha messo in evidenza le tentate soluzioni disfunzionali tipiche delle persone ossessive, volte a sedare la forte ansia e paura, che alimentano la patologia:
– evitamento di tutto ciò che spaventa
– costante richiesta di rassicurazione e aiuto
– messa in atto di una sequenza riutilizzata di azioni
La prigione in cui finisce per rinchiudersi la mente non ha nulla di assurdo, anzi le ossessioni e il DOC si strutturano e si autoalimentano sulla base di presupposti logici stringenti che, condotti all’estremo, si convertono nell’assurdo e nell’illogico. La terapia breve strategica è uno strumento estremamente efficace nel combattere ossessioni e compulsioni, proprio perché in grado di bypassare i normali percorsi razionali e condurre la mente alla liberazione dalla paura e dal dolore attraverso strategie e stratagemmi in grado di far cambiare le tentate soluzioni disfunzionali.
Per saperne di più:
Nardone G., De Santis G., 2011 – Cogito ergo soffro, Quando pensare troppo fa male – Ponte alle Grazie, Milano.
Nardone G., Portelli C., 2013 – Ossessioni, Compulsioni, Manie – Capirle e sconfiggerle in tempi brevi – Ponte alle Grazie, Milano.
Efficacia dei Protocolli di trattamento nelle Ossessioni e nel Disturbo Ossessivo – Compulsivo
(fonte: Nardone, Balbi, 2008)